A partire dal mese di ottobre, presso Villa Igea, inizieremo a utilizzare Mako, un sistema di chirurgia robotica assistita che rappresenta un'innovazione importantissima per gli interventi ortopedici. Ecco cosa c’è da sapere su questa tecnologia.
Mako è un sistema robot-assistito ad alta tecnologia, brevettato per la chirurgia protesica in ortopedia. È composto da un braccio robotico, un modulo di visione e un modulo guida. In particolare la tecnologia del sistema Mako consente ai chirurghi di pianificare in modo estremamente preciso gli interventi grazie alla creazione di un modello 3D dell’articolazione del paziente, offrendo un livello di accuratezza e sicurezza senza precedenti.
Prima dell’intervento, il paziente viene sottoposto a una TC dell’articolazione interessata. I dati raccolti vengono utilizzati per creare un modello tridimensionale, che permette al chirurgo di studiare l'anatomia del paziente e pianificare, con una precisione millimetrica, il posizionamento della protesi.
Durante l'operazione, il braccio robotico Mako esegue le istruzioni del chirurgo all'interno di una “gabbia virtuale”, che vincola il posizionamento dell’impianto, evitando qualsiasi movimento fuori controllo, e impedisce il danneggiamento di tessuti mobili, garantendo un'esecuzione precisa e sicura.
A questo punto, una domanda può sorgere spontanea: Mako sostituisce il chirurgo?
Assolutamente no, il chirurgo resta al centro dell’operazione. Mako è un sistema di assistenza robotica: fornisce informazioni in tempo reale e supporta il chirurgo nell’esecuzione dell’intervento, ma è sempre il medico a prendere le decisioni e a eseguire l’intervento.
La piattaforma robotica Mako è stata progettata per la protesizzazione di primo impianto di tutte le grosse articolazioni ed è al momento utilizzata per artroprotesi di ginocchio e anca.
Grazie a Mako gli interventi diventano meno invasivi e più precisi. Questo si traduce in una riduzione del dolore post-operatorio, un recupero più rapido e un uso minore di antidolorifici. Inoltre, il sistema permette anche una migliore conservazione dei tessuti, con meno sanguinamento e una riduzione del dolore post-operatorio, contribuendo a un recupero più veloce.