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Seno naturale, oggi con la chirurgia si può – Ospedali Privati Forlì

Scritto da Ospedali Privati Forlì | 12 marzo 2021

Ci sono donne molto soddisfatte del proprio seno e donne che non riescono ad essere a proprio agio con il loro corpo. I motivi del disagio possono essere diversi: a volte non piace la forma del seno, ritenuta strana o non conforme rispetto ai canoni di bellezza attuali. Altre volte in seguito a una gravidanza o alla perdita significativa di peso non si riesce più a vedere la forma originale; a causa di questi eventi nel corso degli anni il décolleté si modifica perdendo forma, conicità e pienezza.

Inoltre, se fino a qualche anno fa andavano di moda seni grandi e spesso sproporzionati rispetto alla corporatura, oggi le donne preferiscono di gran lunga un bel seno naturale. E grazie alle nuove metodiche di intervento e all’evoluzione delle protesi, oggi la chirurgia è perfettamente in grado di assicurare questo risultato.

 


La mastoplastica additiva

La mastoplastica additiva, ovvero l’aumento del seno, può essere effettuata seguendo varie metodiche che garantiscano un risultato più o meno naturale:

  • Collocazione retroghiandolare: in questo caso il chirurgo provvede a posizionare la protesi dietro la ghiandola mammaria, in pratica sopra il muscolo pettorale. La controindicazione è che i bordi della protesi possono risultare visibili ed è sempre sconsigliata a quelle donne che presentano scarso tessuto mammario. Per contro, questa tecnica consente tempi di recupero più brevi e un minor dolore post-operatorio;
  • Collocazione retromuscolare: con questa tecnica di mastoplastica additiva la protesi viene posizionata tra i muscoli, e più precisamente tra il grande e il piccolo muscolo pettorale. Lo svantaggio di questa metodica è che le contrazioni muscolari potrebbero deformare le protesi e provocare un’asimmetria delle mammelle. Nonostante ciò, questa è la tecnica consigliata alle donne con poco seno e pelle sottile;
  • Tecnica dual plane: tra tutte le metodologie di mastoplastica additiva, questa assicura un seno rifatto naturale come nessun’altra può fare. Il posizionamento della protesi è particolare: la parte superiore sarà collocata dietro il muscolo pettorale, mentre la parte inferiore sarà retroghiandolare. Indicata per donne molto magre, con muscoli pettorali alquanto sviluppati, la tecnica dual plane è ideale per quelle pazienti che desiderano un seno naturale, senza dover rinunciare alla taglia desiderata.


Quali protesi usare per ottenere un aumento del seno naturale?

La risposta più sensata a questa domanda è: dipende dal parere del chirurgo plastico. Solo lui conosce a fondo caratteristiche, vantaggi e svantaggi dei vari tipi di protesi e solo lui può valutare la conformazione delle mammelle e scegliere la protesi che produca i risultati più apprezzabili.

In ogni caso, ad oggi sono 2 i tipi di protesi utilizzate per la mastoplastica additiva:

  • Protesi rotonde: nonostante il loro nome, queste protesi sono semisferiche e non essendo preventivamente preformate, risentono della compressione dei tessuti. Ne esistono di diverse proiezioni, con volumi diversificati, a seconda delle esigenze;
  • Protesi seno a goccia: sono le cosiddette protesi anatomiche e offrono il punto di massima proiezione in basso, ragione per la quale garantiscono un effetto estremamente naturale. Essendo già preformate, non risentono della forza di gravità e mantengono più a lungo la loro forma originaria.


La mastopessi

“È possibile risollevare il seno senza cicatrici visibili?”. È questa un’altra preoccupazione di molte donne che desiderano sottoporsi ad un intervento e ottenere un seno naturale. La chirurgia estetica in merito ha fatto continui passi avanti, elaborando nuove tecniche di intervento, tra cui la mastopessi senza cicatrici.

La mastopessi, anche nota come lifting del seno, è un intervento particolarmente indicato per seni rilassati e svuotati e, in alcuni casi, può essere abbinato ad altre operazioni al seno. L’uso del termine “lifting” non è affatto casuale: attraverso questo intervento, è possibile rimodellare i tessuti propri del seno; si riempie così la parte superiore e si corregge la forma, rassodando tessuti e struttura (mastopessi ad autoprotesi). A questo, si può anche abbinare l’inserimento di protesi esterne per fornire maggiore volume o la correzione chirurgica di eventuali asimmetrie di mammelle o capezzoli (fenomeno comune in caso di ptosi). Il lifting del seno è un intervento poco doloroso, richiede tempi di recupero brevi, dura circa due ore e può essere eseguito in ogni momento dell’anno.

La mastopessi è indicata ad esempio in caso di ptosi mammaria, ovvero quando la causa del seno cadente è legata a una componente adiposa o ghiandolare, a invecchiamento cutaneo, a caratteristiche della pelle; oppure a eventi come menopausa, gravidanza o dimagrimenti repentini e drastici. Il grado di cedimento è definito dalla distanza tra il solco sottomammario e la parte finale del seno; a seconda della misura risultante si evidenzia una ptosi lieve, media o elevata. Per risollevare un seno cadente in modo naturale, l’ultima novità nel campo della chirurgia estetica è appunto la mastopessi senza cicatrici o multiplane.


La mastopessi senza protesi e la tecnica multi-plane

Il seno in seguito ad un intervento di mastopessi senza protesi risulta maggiormente proporzionato e armonico; è inoltre possibile modificare la misura e l’altezza del capezzolo, riportando il profilo del seno a risultare sollevato e giovane. A seconda dell’incisione effettuata, i normali interventi di mastopessi si caratterizzano in:

  • Mastopessi con cicatrice periareolare: chiamata anche round block, prevede un’incisione rotonda attorno all’areola, che, una volta guarita, risulta invisibile. È indicata per le donne che non presentano un grado elevato di ptosi;
  • Mastopessi con cicatrice verticale: l’incisione in questo caso è verticale, della lunghezza media di 5 cm. (da sotto il capezzolo fino alla piega del seno), e risulta poco visibile. È indicato in caso di seno svuotato e permette di eliminare la pelle in eccesso e alzare i tessuti;
  • Mastopessi con cicatrice orizzontale: si opta per questo tipo di incisione in casi di ptosi elevata; la cicatrice risultante è a forma di T rovesciata, ma è possibile renderla poco visibile grazie al solco mammario.
Nei casi poi in cui vi sia un rilassamento minimo, è possibile risollevare il seno di 2-3 cm senza lasciare cicatrici, grazie alla tecnica multiplane. La sua particolarità sta nell’inserimento di punti interni che non creano cicatrici visibili, se non quella del sottile taglio effettuato nella parte bassa del seno, che serve per l’inserimento delle protesi.

Già nella tecnica dual plane, il muscolo serviva per coprire la parte superiore della protesi, così da nasconderne il bordo superiore e ottenere un risultato naturale. Con la multiplane, il muscolo diventa un vero e proprio sostegno per tenere il seno sollevato. Per rilassamenti maggiori, le cicatrici necessarie saranno comunque nascoste nel bordo dell’areola o nella parte inferiore del seno (verticale o a T rovesciata).

Il risultato della mastopessi senza cicatrici, se effettuata da mani esperte, è ottimo e decisamente duraturo. Non bisogna però dimenticare la tendenza dei tessuti a cedere con il tempo: il consiglio pertanto è sempre quello di mantenere uno stile di vita sano, un’alimentazione corretta e una buona forma fisica in modo da contrastare, per quanto possibile, il naturale effetto del tempo.

 

 

A cura del Dr. Andrea Spano