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Ipertrofia prostatica benigna: prevenzione e nuovi trattamenti

Prevenzione | Servizi e Specialità • 24 giugno 2024

La salute della prostata è un argomento molto importante per la salute maschile, soprattutto con l'avanzare dell'età. La prostata, una piccola ghiandola situata sotto la vescica, può andare incontro a diverse problematiche, tra cui l'ipertrofia prostatica benigna (IPB). Questo disturbo, sebbene non sia maligno, può causare sintomi che peggiorano nel tempo, influenzando negativamente la qualità della vita.

Ce ne parla in questo articolo il Dott.Teo Zenico, urologo specializzato anche in andrologia, con una lunga esperienza in oncologia.

Che cos'è l'ipertrofia prostatica benigna?

L'ipertrofia prostatica benigna consiste in un'aumento anomalo della prostata.
Come riporta il Dott. Zenico questa condizione diventa più comune con l'età. Infatti, dopo i 60 anni, oltre il 50% degli uomini ne soffre mentre tra i 70 e gli 80 anni la percentuale sale fino all'80%.
L'ingrossamento della prostata comprime l'uretra, causando difficoltà nella minzione, getto urinario debole e frequente bisogno di urinare.

Perché è importante controllarsi regolarmente?

Un monitoraggio regolare della prostata può prevenire complicazioni gravi come infezioni, calcolosi e insufficienza renale. Come ricorda il Dott. Zenico, è importante prestare attenzione ad alcuni segnali che vengono dal tratto urinario inferiore: parliamo ad esempio del bisogno di urinare più spesso o di alcune difficoltà a svuotare la vescica.

Innovazioni nella diagnosi: la fusion biopsy

Una delle tecniche più avanzate per la diagnosi di patologie prostatiche è la fusion biopsy. Questa metodologia combina le immagini della risonanza magnetica multiparametrica con quelle di un ecografo 3D. La zona segnalata come sospetta dalla risonanza magnetica, dopo la fusione d’immagine con l’ecografia, compare come un bersaglio, verso il quale si simula il tragitto della biopsia.
L’operatore, in questo modo, può indirizzarsi verso il punto preciso da esaminare, escludendo altre zone, e individuare con elevata precisione anche il volume di un eventuale tumore.

Post diagnosi: quali sono i trattamenti?

Il trattamento dell'ipertrofia benigna prostatica può essere farmacologico o chirurgico, a seconda della gravità dei sintomi. Le terapie farmacologiche includono alfa-bloccanti, inibitori della 5-alfa reduttasi e trattamenti fitoterapici. Quando la terapia farmacologica non è sufficiente, si può ricorrere a interventi mini-invasivi come il Greenlight laser, che sfrutta diverse tecniche in grado di risolvere i problemi ostruttivi causati dall'ipertrofia prostatica benigna.

A seconda delle dimensioni e della forma della prostata, della pratica del chirurgo e del tipo di paziente, di volta in volta si può scegliere la procedura capace di dare il migliore risultato. Le principali sono la vaporizzazione del tessuto prostatico e l’enucleazione, ovvero lo scollamento meccanico dell’adenoma dalla capsula, utilizzando il laser per l’emostasi.

Esiste anche una tecnica di passaggio tra le due, detta vapoenucleazione, ed indicata per chi ha una particolare conformazione della prostata, che presenta un grosso lobo medio.

Ancor più di recente, nelle prostate di media e grande entità, fino a 100 cc, si è iniziata a utilizzare la vaporizzazione mediante Rézum: in questo caso l’intervento si esegue in regime di day hospital iniettando vapore acqueo all’interno della prostata alla temperatura di 101 gradi e determinando così una sofferenza delle cellule prostatiche ed una riduzione del volume prostático del 40% in 3 mesi, il tutto in forma pressoché indolore. 

La prevenzione e il trattamento tempestivo dell'ipertrofia prostatica benigna sono fondamentali per mantenere una buona qualità della vita.

 

Realizzato in collaborazione con il Dott. Teo Zenico
specialista in Urologia, Andrologia, Chirurgia d’urgenza e di pronto soccorso

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