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Decongestionante nasale, quando è bene usarlo e quando no

Servizi e Specialità • 09 settembre 2022

Ti sarà capitata spesso quella spiacevole sensazione di non riuscire a respirare bene, durante le tue normali attività quotidiane o, se vuoi ancora peggio, durante la notte, impedendoti di riposare adeguatamente. In questi casi, spesso, la prima soluzione, e quella maggiormente a portata di mano, è di affidarsi ad uno dei comunissimi rimedi disponibili in farmacia, senza prescrizione medica: un decongestionante nasale.


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Si tratta nella maggior parte dei casi di soluzioni spray che agiscono localmente sulle mucose nasali, liberandole appunto dal muco, anche se alcuni farmaci sono reperibili anche in formulazioni per uso orale (es. compresse).

I principi attivi più comuni, che sono presenti nei farmaci più diffusi (Efedrina, Pseudoefedrina, Fenilefrina, Nafazolina, Xilometazolina e Ossimetazolina), non sono sempre soli all'interno delle preparazioni farmaceutiche: possono venire utilizzati in associazione ad altri principi attivi con proprietà analoghe alle loro, oppure a farmaci antistaminici, antibatterici o antipiretici (come, ad esempio, il paracetamolo).

 

Come agisce un decongestionante nasale

I farmaci spray che puoi comunemente trovare in farmacia contengono sostanze chimiche che restringono i vasi sanguigni congestionati, diminuendo l’afflusso di sangue e la congestione e producendo, quindi, un rapido sollievo.

Tra i più utilizzati ci sono certamente i farmaci simpaticomimetici, che esercitano un'azione agonista nei confronti dei recettori adrenergici di tipo alfa-1: in questo modo, similarmente a quanto fanno ad esempio adrenalina e noradrenalina, sono in grado di indurre una costrizione della muscolatura liscia dei vasi sanguigni presenti a livello della mucosa nasale, riducendo così il flusso locale di sangue. Questa vasocostrizione comporta una diminuzione del gonfiore che caratterizza lo stato di congestione nasale e, di conseguenza, una maggiore apertura delle vie aeree superiori che ti consentirà da subito di respirare meglio.

Proprio questa sensazione di immediato benessere è ciò che ha favorito la larga diffusione di questi farmaci, oggi comunemente usati a tutte le età, ma rappresenta anche – come vedremo – uno degli aspetti più controversi.

 

Quando va utilizzato

La sensazione di “naso chiuso” nella maggior parte dei casi dipende da situazioni e problematiche passeggere, come un semplice raffreddore o in generale una malattia da raffreddamento; in altri casi, è legata ad allergie. In tutti questi casi, un decongestionante nasale può essere utilizzato con successo per alleviare i sintomi del naso chiuso, ma va comunque accompagnato ad una terapia medica che, nel caso di un raffreddore, consisterà in farmaci antipiretici ed antinfiammatori (FANS) che favoriscano la guarigione della malattia d’origine; mentre per le allergie, la terapia sarà a base di antistaminici e corticosteroidi per curare il disturbo scatenante.

I decongestionanti nasali, insomma, vanno utilizzati quando si presentano sintomi di congestione nasale che creano disagio e fastidio, ma va tenuto sempre presente che non rappresentano la soluzione definitiva alla causa di quei sintomi che sono – questi sì – in grado di alleviare.

Inoltre, il loro utilizzo va sempre limitato ad un breve periodo che non dovrebbe superare i 5-7 giorni, ovvero la durata media dei sintomi del raffreddore: se l’ostruzione respiratoria nasale ha una durata superiore, è infatti probabilmente l'espressione di una problematica da ricercare approfonditamente, al di là del trattamento dei sintomi, per curarla in modo adeguato e tempestivo.

 

decongestione-nasale

 

Quando è meglio non ricorrervi

Generalmente, un decongestionante nasale è un farmaco ben tollerato, che solo in rari casi provoca effetti collaterali: tra questi, i principali che possono manifestarsi sono cefalea, ipertensione, tachicardia e insonnia o, al contrario, talvolta, sonnolenza e sedazione.

I rischi aumentano in caso di trattamento prolungato nel tempo, superiore alla settimana: molto dibattuto è quello di andare incontro a una forma di assuefazione, ad una sorta di effetto paradosso che provoca un peggioramento della sintomatologia del naso chiuso, fino a modifiche della mucosa nasale con un’ostruzione nasale paradossa cronica (rinite medicamentosa), o addirittura a problemi sistemici dell'apparato cardio-circolatorio. Inoltre, un trattamento prolungato potrebbe causare problemi di insonnia, irritabilità e mal di testa.

La stessa ipertrofia cronica dei turbinati, ovvero il perdurante rigonfiamento di queste strutture ossee rivestite di mucosa respiratoria che si trovano all’interno delle cavità nasali e che svolgono una funzione di filtraggio, umidificazione e riscaldamento dell’aria inspirata, può essere causata dall’utilizzo eccessivo o troppo prolungato di spray nasali.

Va ricordato che, essendo in grado di causare vasocostrizione, di certo questi farmaci andrebbero assunti sotto controllo medico dai soggetti affetti da ipertensione arteriosa. In generale, andrebbero totalmente evitati se si soffrono di patologie cardiologiche, di ipertensione o diabete, così come durante la gravidanza (in special modo nei primi 3 mesi) e l'allattamento; alcuni dei principi attivi contenuti, come la Fenilefrina, potrebbero anche causare alcuni problemi legati all’apparato digerente, all’apparato uditivo e al cuore del nascituro.

Attenzione anche per chi pratica attività sportiva, specie a livello agonistico, visto che un altro principio attivo contenuto in alcuni decongestionanti nasali, l’Efedrina, costituisce sostanza dopante, ovviamente se assunta in certi quantitativi (occorre superare i 10 microgrammi/ml rilevati nelle urine).

 

Un’alternativa: il decongestionante nasale “naturale”

In tutti questi casi, come combattere i sintomi di naso chiuso? Un’alternativa viene dai rimedi naturali: esistono infatti decongestionanti nasali “presenti in natura”, ovvero sostanze naturali ad azione antinfiammatoria, antisettica, decongestionante ed espettorante come eucalipto, lavanda, limone o menta, che puoi inalare attraverso semplici suffumigi fatti in casa.

In alternativa, esistono in commercio prodotti a base di acqua di mare, i cui benefici sono ormai noti: ricca di sostanze come cloruro di sodio, calcio, magnesio, potassio, ferro, zolfo, fluoro e iodio, è particolarmente indicata per il trattamento delle affezioni del cavo nasale, della sinusite e delle malattie da raffreddamento. Gli spray che la contengono sono in grado di ripristinare lo stato fisiologico della mucosa nasale, mantenendola idratata, diluendo al contempo il muco più denso e rimuovendo le secrezioni; esistono a questo proposito anche formulazioni apposite per i più piccoli, adatte anche per le donne in gravidanza o durante l’allattamento.

 

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