Per quanto sia un organo di piccole dimensioni, il naso assolve a una funzione fondamentale per l’organismo, anzi a molteplici funzioni: consente il passaggio dell’aria per respirare, e al contempo la riscalda, la umidifica e la depura; capta i segnali olfattivi (odori) che vengono poi trasmessi al cervello e, ultimo ma non meno importante, contribuisce alla modulazione della voce. Quando quest’ultima viene definita “nasale”, è infatti perché probabilmente le cavità nasali non sono perfettamente aperte.
Questa è solo una delle conseguenze di un naso chiuso, ma non è l’unica: la più fastidiosa è sicuramente la difficoltà a respirare, ovvero la necessità di utilizzare la bocca perché dal naso non riesce a transitare una quantità sufficiente di aria. Ma quali sono le possibili cause di un naso chiuso?
Come vedremo, i motivi possono essere tanti, ma si differenziano spesso per altre manifestazioni concomitanti rispetto al sintomo principale (il naso chiuso), ad esempio febbre, piuttosto che secchezza delle fauci, male alle ossa, ecc. Monitorare queste ti aiuterà a individuare più facilmente la causa, e quindi a trovare la soluzione, ad esempio farmacologica, più idonea.
Di seguito, le principali cause di naso chiuso tra la popolazione adulta:
Si tratta di una reazione scatenata da allergeni che entrano in contatto con l'organismo attraverso l'aria inalata, provocando per questo soprattutto disturbi a carico dell'apparato respiratorio. Esistono forme stagionali, legate cioè a determinati periodi dell'anno, oppure croniche, causate cioè da allergeni perenni con i quali si può entrare in contatto quotidianamente.
Le prime sono innescate soprattutto dall'inalazione di pollini e per questo si presentano solo in quei periodi dell'anno in cui fioriscono le piante (graminacee, urticacee, ecc.); le seconde invece non hanno una periodicità fissa e possono essere causate da acari della polvere domestica, muffe, pelo di animali (es. cani o gatti) e sostanze chimiche, così come da alcuni alimenti o farmaci.
Al di là dei periodi in cui si manifestano, le allergie sono simili dal punto di vista dei sintomi, che sono prevalentemente rinite (il cosiddetto raffreddore da fieno, con secrezioni molto liquide dal naso e prurito, anche alla gola, con un eventuale interessamento degli occhi) o asma: in questo caso si avrà un'ostruzione delle vie aeree che può portare a crisi respiratorie, respiro sibilante, senso di costrizione toracica e tosse.
Se i sintomi riconducono a una forma allergica, è bene consultare uno specialista allergologo il quale andrà a prescrivere appositi test per individuare gli allergeni responsabili; una volta scoperti, potrà essere prescritta una terapia farmacologica adeguata.
Si tratta, come suggerisce il nome, di problematiche alle vie respiratorie causate dall’ingresso di virus nel tuo organismo, attraverso il contatto diretto con altre persone o mediante inalazione di goccioline infette disperse nell'aria (aerosol).
L’esempio più comune è quello del raffreddore, dovuto nella maggior parte dei casi a un’infezione da rhinovirus, che causa irritazione alla gola, prurito al naso, starnuti, tosse lieve e, ovviamente, ostruzione nasale, ma in genere non febbre. Sintomi significativi a carico delle basse vie aeree sono rari, anche se i raffreddori possono portare ad altre complicanze come otite, sinusite, faringite e, a volte, bronchite.
Possono essere infezioni virali anche la faringotonsillite o (specie nei più piccoli) la bronchiolite; in questi casi, l’infiammazione è a carico delle basse vie respiratorie. Ma lo è anche l’influenza, i cui sintomi, a differenza del raffreddore, includono la febbre, oltre a mal di testa, inappetenza, dolori ossei e muscolari diffusi; contro questa comune forma di infezione virale, per bambini, anziani e persone portatrici di una malattia cronica o con un sistema immunitario compromesso è prevista una vaccinazione annuale. Il trattamento più comune per queste problematiche è comunque di tipo farmacologico (antipiretici, antivirali, antifiammatori, ecc.).
Se la sensazione di naso chiuso persiste nel tempo e non è legata a stagionalità o a un virus, allora la causa va ricercata altrove: spesso la causa può essere congenita, o comunque legata ad alcuni particolari conformazioni del tuo naso o delle vie respiratorie in generale.
Tra queste troviamo in particolare: un setto nasale deviato (anche in conseguenza a un trauma), che impedisce il flusso d’aria attraverso le narici (leggi qui le possibili soluzioni); le adenoidi, ovvero piccole masse di tessuto linfatico, situate sulla parete posteriore del rinofaringe, che hanno una funzione di protezione immunitaria ma possono ingrossarsi a seguito di ripetute aggressioni batteriche o virali, e in caso vanno trattate con terapia medica ed eventualmente chirurgica; i polipi nasali, ovvero formazioni di tessuto che crescono nelle vie nasali e che possono dipendere da fattori di varia natura (anatomici, congeniti, meccanici, allergici e immunitari), per i quali è a loro volta possibile individuare una soluzione chirurgica; o infine l’ipertrofia dei turbinati, ossia il rigonfiamento di queste sporgenze ossee laterali del setto, rivestite di mucosa respiratoria, che si trovano all’interno delle cavità nasali e che svolgono una funzione di filtraggio, umidificazione e riscaldamento dell’aria. Anche il trattamento di questa patologia può essere medico oppure, in caso di necessità, chirurgico.
Prodotti come decongestionanti nasali spray formulati con ossimetazolina, fenilefrina, xilometazolina, morniflumato o nafazolina possono dare, se assunti in quantità eccessiva o in maniera prolungata nel tempo, un effetto paradosso, ovvero provocare un peggioramento della sintomatologia del naso chiuso, creando una congestione persistente e un progressivo peggioramento quando gli effetti del farmaco svaniscono.
Anche l'aria secca o inquinata, così come il fumo di sigaretta, possono irritare o infiammare le vie respiratorie, compromettendo la naturale funzione di espulsione del muco svolta dal naso, e quindi portando a una congestione nasale. In questi casi, la soluzione prevede di adottare uno stile di vita più sano e prestare più attenzione alla qualità dell’aria, ad esempio in ambito domestico, con soluzioni per umidificarla (es. le vaschette piene d’acqua da appendere ai termosifoni).
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