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Dolore muscolare: meglio i farmaci o la fisioterapia?

Servizi e Specialità • 15 febbraio 2021

Se pratichi attività sportiva, anche saltuariamente o comunque a livello amatoriale, saprai benissimo che tra gli infortuni più frequenti in tutti i tipi di sport (non solo in quelli di contatto, per capirci) figurano quelli a danno dei tessuti muscolari.

Un dolore più o meno forte di carattere muscolare o un senso di rigidità localizzato sono sintomi che devono indurti a fermarti immediatamente, in modo da non peggiorare la situazione, e ad approfondirne le cause, per trovare la soluzione più adatta.

 

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Dolore muscolare: tipologie e cause

I dolori muscolari possono intanto essere localizzati o generalizzati: questi ultimi hanno quasi sempre cause differenti da quelle legate all’attività sportiva, come influenza, febbre, infezioni virali o batteriche. Concentriamoci pertanto sul primo tipo, ovvero su dolori (mialgie) avvertiti in specifiche aree del corpo.

Tra le cause più frequenti di dolore muscolare figurano:

  • contusioni a seguito di un colpo subito o di una caduta: possono interessare non solo la cute ma anche il muscolo sottostante, e sono caratterizzate dalla presenza di un ematoma;
  • contratture: lesioni provocate dalla contrazione involontaria e improvvisa di uno o più muscoli, a seguito di un’eccessiva sollecitazione degli stessi con un carico che va oltre il loro limite di sopportazione fisiologico. Si manifestano con rigidità e aumento del volume (ipertonia) delle fibre muscolari coinvolte;
  • stiramenti: spesso dovuti ad affaticamento o a sforzi eccessivi e prolungati, portano all’allungamento delle fibre del muscolo, che si deformando senza lesionarsi;
  • strappi: le fibre si lacerano, provocando un dolore più elevato rispetto a contratture e stiramenti, e rendendo il recupero più lungo. A seconda della gravità, la lesione muscolare viene definita di primo grado (se interessa la rottura di meno del 5% delle fibre), di secondo grado (se è presente la rottura di fibre e di fascicoli muscolari) o di terzo grado (quando interessa gran parte del muscolo o il muscolo intero);
  • crampi: contrazioni involontarie di un muscolo o di un fascio di muscoli, caratterizzate da un dolore improvviso e di forte intensità.


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Come affrontare il dolore muscolare

1) Nell’immediato

Le problematiche appena viste differiscono tra loro per la durata e l’intensità del dolore avvertito (elementi quindi che costituiscono già buoni indizi per una prima autodiagnosi, se possibile), ma in tutti i casi occorre intervenire con tempestività ed efficacia: è vero infatti che il dolore è un importante campanello d’allarme del tuo organismo, e che per questo va ascoltato e non “soffocato”, ma ciò non significa doverci convivere a tutti i costi.

Indubbiamente, per placare il dolore soprattutto nell’immediato, il ricorso a farmaci antidolorifici è una pratica estremamente diffusa, e alla portata di tutti: molti (quelli a basso dosaggio) sono infatti acquistabili in farmacia senza prescrizione medica, e per questo sono presenti nella maggior parte delle case, come rimedi a dolori di varia natura.

Parliamo in particolare del paracetamolo, utilizzato sia come antipiretico che come analgesico contro il dolore, e caratterizzato da una migliore tollerabilità a livello gastrico (ma anche dall’assenza di attività antinfiammatoria) rispetto ai cosiddetti farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), tra cui i più comuni sono acido acetilsalicilico, ibuprofene, naprossene, ketoprofene e diclofenac. Per il trattamento di dolori muscolari localizzati, è possibile assumere i FANS a livello locale, attraverso gel, creme o cerotti da applicare sulla zona interessata, e contenenti il principio attivo; o per via orale, ma in questo caso sotto prescrizione medica.

Esistono poi tutta una serie di farmaci (es. oppioidi, ma anche antinfiammatori steroidei, come il cortisone) per i quali è necessaria una prescrizione medica a causa dei maggiori effetti collaterali a cui possono dare origine, e che vengono utilizzati in casi specifici di dolore cronico e di intensità da moderata a grave.

Anche i farmaci più “leggeri” (di primo livello) come i FANS possono comunque avere controindicazioni, tra cui i più frequenti sono problemi a livello gastrointestinale. Inoltre, un recente studio pubblicato sulla prestigiosa rivista “Lancet” ha dimostrato che l'uso prolungato di certi farmaci della famiglia dei FANS è associato a un aumento del rischio di infarto, ictus e morte per eventi cardiovascolari. Questo è uno dei principali motivi per cui i trattamenti, in caso di dolore, non possono superare la durata di qualche giorno, attenendosi ai dosaggi indicati dai produttori.

2) Alla distanza

I farmaci possono essere un aiuto per gestire il dolore nei momenti iniziali, dandoti sollievo, ma nel lungo periodo perdono di efficacia, oltre a poter presentare controindicazioni. In caso il trauma sia particolarmente importante, occorre quindi affidarsi a uno specialista in grado di effettuare una diagnosi accurata, indicarti una terapia e un eventuale percorso di riabilitazione che ti consenta di lavorare sui muscoli per farli rilassare e, al tempo stesso, riportarli allo stato che precedeva il trauma.

Può quindi essere il caso di rivolgersi a un fisiatra, uno specialista capace di valutare nel complesso la tua situazione, anche alla luce di esami di diagnostica effettuati, e indicarti il percorso di cura più opportuno in relazione ad essa: questo potrà comprendere rieducazione neuromuscolare, terapia manuale, ginnastica posturale, massoterapia, terapie strumentali (es. tecar, magnetoterapia…), combinati in modo da accompagnare il corpo verso la totale ripresa e ottenere i risultati desiderati.

L’ortopedico, invece, si occupa della diagnosi e del trattamento dei problemi dell’apparato muscolo-scheletrico (ossa, articolazioni, tendini, nervi, muscoli e legamenti), di tipo sia traumatico che cronico; a Villa Serena è disponibile anche un Pronto Intervento Ortopedico, coordinato proprio dai professionisti del Gruppo, per la diagnosi rapida e il trattamento di piccoli traumi, anche sportivi.

In generale, mentre il fisiatra è maggiormente indicato in caso di un percorso riabilitativo conservativo e farmacologico, è preferibile rivolgersi a un ortopedico in caso di patologie dell’apparato muscolo scheletrico che richiedono prevalentemente un approccio chirurgico. Fisiatra e ortopedico potranno quindi indirizzarti verso gli specialisti più indicati o, come nel caso di Villa Orchidee, a uno staff multidisciplinare in grado di prendersi carico della tua problematica a 360 gradi.

Tra questi, il fisioterapista è in grado di aiutarti a rieducare la muscolatura e, in questo modo, a tornare a muoverti senza problemi. Questo attraverso:

  • trattamenti manuali (massaggi, manipolazioni dei tessuti molli…);
  • rieducazione al movimento attraverso esercizi o attività (es. stretching e rinforzo mirato) da effettuare anche autonomamente a casa;
  • terapie strumentali (tecar, TENS, magnetoterapia…);
  • un percorso di tipo educativo, che ti insegni ad esempio i corretti movimenti e posture, accorgimenti come gli accessori (es. calzature) più indicati, ecc.

Importante, per la buona riuscita del percorso di fisioterapia, è seguire con attenzione e costanza queste indicazioni, e non lasciare che sia il solo lavoro del fisioterapista in studio a portarti alla completa ripresa. La fisioterapia, infatti, ha come obiettivo non solo la risoluzione di un problema, ma l’assunzione da parte dell’utente di una piena consapevolezza dei principi alla base di un buono stato di salute, e la partecipazione attiva al suo mantenimento: essere conscio dei propri limiti, o dall’altra parte dei progressi effettuati, è fondamentale per la cura di sé.

 

Come prevenire il dolore muscolare

Tutte le cause di dolore muscolare che abbiamo visto (eccetto le contusioni) possono derivare da un eccessivo carico o sforzo a cui è stato sottoposto quel muscolo. Per questo, tra gli accorgimenti per evitare ulteriori problemi di questo tipo, vi sono una ripresa graduale dell’attività fisica post-infortunio; la scelta di uno sport adeguato; una corretta alimentazione, con la scelta di nutrienti in grado di contrastare il processo infiammatorio o, in caso di infortunio, riparare il danno al tessuto muscolare; lo svolgimento di attività di potenziamento muscolare, sotto la guida di un preparatore atletico; e, infine, un corretto riscaldamento e defaticamento (stretching) prima e dopo qualsiasi attività fisica o sportiva. 

Come farlo? Scoprilo con noi!

 

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