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Quando è necessaria l'operazione al setto nasale? Alcune cose da sapere

Servizi e Specialità • 29 luglio 2022

Il naso è un elemento importante del corpo umano, sia in termini di funzioni sia di contributo all’estetica, in particolare del viso, in quanto ne occupa una posizione centrale: per questo è assolutamente comprensibile interessarsi alla sua struttura, al suo mantenimento o, nel caso, alla sua correzione.


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Il naso, come abbiamo visto, è una piramide costituita da tre parti: la struttura di sostegno, formata da componenti ossei e cartilaginei, quella di supporto (muscoli e legamenti) e la copertura esterna (pelle e tessuti molli sottocutanei).

Tra le componenti osteo-cartilaginee che costituiscono il sostegno, un ruolo importante lo gioca il setto nasale, ovvero la lamina che garantisce il passaggio dell’aria tra le cavità nasali e l’esterno. Se solitamente questa è ben allineata in senso verticale, può talvolta risultare deviata verso destra o sinistra, con conseguenti ripercussioni sul flusso d'aria attraverso le narici.

 

Setto nasale deviato: cause e rimedi

La deviazione del setto nasale può dipendere in particolare da:

  • eventi traumatici, ad esempio infortuni sportivi, cadute, incidenti, ecc.
  • fattori congeniti: eventi avvenuti durante lo sviluppo fetale o il parto, o anche malattie genetiche;
  • crescita del massiccio facciale nel corso della vita, che tende modificare l'anatomia delle cavità nasali.

Qualsiasi sia la causa, importante è valutare l’effetto: se la deviazione provoca una congestione nasale importante, allora andranno individuati i rimedi più adeguati. In ogni caso, è bene partire da una visita specialistica otorinolaringoiatrica durante la quale viene effettuata una valutazione endoscopica delle vie aereodigestive superiori, in modo da verificare l’esistenza del problema e orientare di conseguenza l’eventuale, successivo percorso diagnostico.

L’ostruzione nasale può essere inizialmente trattata anche ricorrendo a farmaci di facile reperibilità come decongestionanti nasali, antistaminici o cortisonici, in grado di alleviare il sintomo, soprattutto in caso di una deviazione moderata del setto e un’ipertrofia dei turbinati. Se questi non sono sufficienti, allora la soluzione definitiva al problema va ricercata nella chirurgia.

 

Settoplastica o rinoplastica: quali le differenze

Forse non tutti sanno che esistono due tipi differenti di interventi chirurgici per la correzione del naso: rinoplastica e settoplastica.

La settoplastica consente di trattare specificatamente un setto nasale deviato e consiste nel raddrizzamento dello stesso, o nella sua rimozione e successivo reinserimento (in caso di deviazione particolarmente accentuata). L’intervento ha la finalità terapeutica di ripristinare una corretta respirazione nasale, limitando le patologie da disventilazione come sinusiti, cefalee da flogosi rinosinusale e faringiti ricorrenti e non modifica in alcun modo la forma del naso.

Si tratta di una pratica di chirurgia generale oggi estremamente diffusa, rapida ed efficace, che si svolge in anestesia generale, e interamente all’interno delle narici, senza quindi lasciare cicatrici esterne. I tempi di recupero sono estremamente veloci (7-10 giorni) e il dolore post-operatorio è facilmente gestibile con l’assunzione di un comune farmaco analgesico da banco. Inoltre, presso Ospedali Privati Forlì vengono utilizzate moderne medicazioni (da mantenere per 5-7 giorni) in sostituzione dei tamponi, la cui rimozione post-intervento risultava spesso dolorosa.

La rinoplastica, che si può associare ad una settoplastica, è invece un’operazione di chirurgia estetica, a cui si ricorre soprattutto per migliorare l’aspetto generale e la forma del proprio naso, se questi non ti soddisfano a livello estetico. Si tratta di un intervento di correzione del naso mediante la modificazione chirurgica delle sue principali componenti: ossa nasali, setto, cartilagini.

Rinoplastica e settoplastica non sono comunque due alternative che si escludono a vicenda: in alcuni casi è possibile provvedere nella stessa seduta a entrambi gli interventi, correggendo la deviazione del setto nasale che causa problemi respiratori e al tempo stesso “approfittandone” per correggere anche l’aspetto estetico del naso (in questo caso, dovrai però mettere in conto qualche cicatrice sul viso al termine dell’intervento).

 

Appuntamento per l'operazione al setto nasale

 

Quando effettuare un intervento di settoplastica

Chiarite le differenze con la rinoplastica, la domanda è: quando è consigliabile sottoporsi a un’operazione al setto nasale, e quando non lo è?

Come detto, la settoplastica è un intervento che ha uno scopo terapeutico, e non estetico: vi si ricorre pertanto in caso di difficoltà a respirare attraverso una o entrambe le narici (ostruzione o congestione nasale patologica), problema spesso aggravato dall’insorgenza di problematiche stagionali come raffreddori o allergie.

Altre problematiche dalle conseguenze davvero molto fastidiose, che influenzano in modo negativo la qualità della vita e che possono essere associate a un setto nasale deviato, sono i disturbi respiratori nel sonno, le frequenti perdite di sangue dal naso (epistassi) o la secchezza del cavo orale (xerostomia) causata dalla costante respirazione a bocca aperta. Se soffri di uno di questi disturbi, è molto probabile che, a fronte di una visita specialistica, l’otorinolaringoiatra ti consigli di sottoporti a una settoplastica: questa, infatti, ha lo scopo di ristabilire una respirazione normale attraverso entrambe le narici e di migliorare l'intero quadro sintomatologico appena descritto. Nel caso di disturbi come la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS), la settoplastica può poi essere associata ad altre terapie.

È vero, molte persone hanno il setto nasale deviato (alcune sin dalla nascita), ma non ne sono a conoscenza per mancanza di manifestazioni evidenti. Allora come puoi accorgerti di soffrire di questa problematica? Ad esempio, perché respiri meglio quando dormi su uno dei due lati del corpo, oppure perché noti che è sempre una sola narice a risultare chiusa (mentre il normale ciclo nasale prevede che le cavità nasali siano soggette, in modo alternato, a congestione e decongestione).

Di certo, trattandosi di un intervento che agisce sulla fisionomia dell’individuo e dal momento che il setto nasale cartilagineo continua a crescere fino a 16-18 anni circa, è bene attendere il termine dell’età dello sviluppo per sottoporvisi, e quindi non è consigliabile in età pediatrica. Allo stesso modo, vanno valutate eventuali comorbidità nei pazienti di età molto avanzata.

Per il resto, non vi sono particolari controindicazioni: come detto, si tratta di un intervento oggi estremamente diffuso e facilmente riassorbibile, dalle poche e rare complicazioni. Ovviamente, nei giorni successivi all’operazione al setto nasale, andranno evitati sforzi fisici e attività faticose, che potrebbero condurre ad un aumento della pressione arteriosa, con conseguente rischio di emorragia.

 

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